Ovvero: chi paga la gestione dell’autoclave del condominio?

In questo articolo vedremo come può essere fatta la ripartizione spese per l’autoclave condominiale, dall’installazione alla manutenzione, senza dimenticare i consumi.

Quando si parla di installare questo utilissimo apparecchio, uno dei dubbi del cliente riguarda sempre l’argomento gestione autoclave condominiale e ripartizione spese.
In parole povere: chi paga per l’installazione dell’autoclave? e per la sua manutenzione?

La funzione di una autoclave condominiale è quella di pompare l’acqua in modo adeguato a tutti i piani del condominio (leggi Cos’è una autoclave condominiale). Più l’appartamento si trova in alto, più potenza occorre perché l’acqua lo raggiunga.
Come avrai capito, gli inquilini del piano terra potrebbero anche fare a meno di questo apparecchio.
Di conseguenza è comprensibile per loro domandarsi: “perché dovrei pagare anche io le spese di installazione?”.

Per evitare riunioni di condominio tutt’altro che serene potete fare riferimento al secondo comma dell’articolo 1123 del codice civile:

Le spese necessarie per la conservazione e per il godimento delle parti comuni dell’edificio per la prestazione dei servizi nell’interesse comune e per le innovazioni deliberate dalla maggioranza sono sostenute dai condomini in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno, salvo diversa convenzione.
Se si tratta di cose destinate a servire i condomini in misura diversa, le spese sono ripartite in proporzione dell’uso che ciascuno può farne.
Qualora un edificio abbia più scale, cortili, lastrici solari, opere o impianti destinati a servire una parte dell’intero fabbricato, le spese relative alla loro manutenzione sono a carico del gruppo di condòmini che ne trae utilità.

Per venire incontro alle esigenze di tutti (e per quieto vivere) potreste giungere a un compromesso:

• Un terzo della spesa sarà sostenuto solo dai condomini dell’ultimo piano.
• I due terzi del costo dell’autoclave saranno pagati, secondo le tabelle millesimali, da tutti gli altri condomini.

In questo modo viene rispettato il cosiddetto principio del “beneficio” (riportato nell’articolo 1123) e le spese vengono ripartite in modo equo.

Occorre citare anche la sentenza della Corte di Cassazione in merito: Sez. III, N° 1389 del 11/02/1998. La Corte ha stabilito che l’installazione di una autoclave condominiale non può essere considerata un’innovazione; essa è infatti una parte integrante dell’impianto idrico condominiale.
Le spese di installazione dell’impianto devono quindi essere ripartite fra tutti i condomini, inclusi quelli che alloggiano nei piani inferiori.

Gestione e manutenzione autoclave condominiale: chi paga?

Abbiamo visto la ripartizione dei costi per quanto riguarda l’installazione. Però chi pagherà la gestione e manutenzione dell’autoclave condominiale?

In caso di operazioni di manutenzione ordinaria o straordinaria (riparazione pompa, filtri, galleggiante ecc) la spesa viene semplicemente ripartita per millesimi di proprietà.

In conclusione, le relative spese per l’autoclave condominiale (quelle di installazione e quelle di manutenzione) restano soggette agli stessi criteri fissati per l’impianto idrico (Pret. Taranto 26/3/85).

Chi paga i consumi di acqua e corrente dell’autoclave condominiale?

Acqua e corrente dell’autoclave condominiale vengono pagati dai condomini a seconda dell’erogazione. In parole povere: più consumi, più paghi.

Per l’installazione e la manutenzione dell’autoclave del condominio affidati a Termonza, termotecnica di Monza e Brianza.

Inviaci una email o chiamaci al 0392026457.

Per i condomini è possibile sottoscrivere anche il Contratto di Terzo Responsabile.

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